20/03/2012
Si è conclusa con successo a Venezia “Promoting the understanding of cooperatives for a better world”. La due giorni di Venezia, che ha visto anche gli oltre cinquanta relatori provenienti da tutto il mondo confrontarsi sui temi legati al mondo cooperativo, è stata chiusa da Carlo Borzaga, presidente di Euricse, con un commento conclusivo che ne riassume i lavori:
“Le imprese cooperative – spiega Borzaga - possiedono tutte le caratteristiche per partecipare in modo dinamico e innovativo allo sviluppo sociale ed economico delle società in cui sono inserite. La loro dimostrata capacità di adattamento e trasformazione le pone in condizione di reagire positivamente a situazioni di difficoltà, pur non limitandosi ad essere un modello utile solo in momenti di crisi”.
Il concetto sottolineato da Borzaga è che “a livello Nazionale sta emergendo una domanda di cooperazione, intesa come modalità di gestione delle attività economiche alternativa a quella di mercato tradizionale. Il passaggio della società contemporanea da un’economia manifatturiera ad un’economia di servizi ha creato nelle persone il bisogno di tornare ad essere coinvolte nei processi produttivi”: di qui il vantaggio della forma cooperativa, che ci implica come utenti o come lavoratori e ci riporta al centro dell’economia. “Bisogna evitare che l’occupazione sia troppo legata all’andamento del reddito, in questo senso le cooperative si dimostrano adeguate, perché sono più ugualitarie nella sua suddivisione della ricchezza e creano capitale sociale. La loro importanza per la società vale sia per le persone (mantenimento dell’occupazione) che per le altre imprese (il credito cooperativo ha continuato a finanziare le PMI anche in fase di crisi), e viene ribadito nella loro evidente capacità di creare coesione sociale e inclusione delle persone in difficoltà. Il problema – lamenta Borzaga – è se le istituzioni pubbliche e la politica economica sapranno vedere questi vantaggi”. Le conclusioni dei lavori quindi “rivalutano molto il modello cooperativo, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale”, e smentiscono molti dei limiti considerati tipici delle cooperative, per cui sono considerate sistematicamente meno efficienti rispetto alle altre forme di impresa. Si è infatti dimostrato che le cooperative non sono confinate in particolari settori, né sono imprese solo di piccola dimensione, e neppure risultano meno capitalizzate rispetto alle imprese di capitali. Nelle fasi di crisi hanno il vantaggio di tendere a mantenere i livelli occupazionali, come e più delle altre imprese, o ad accrescerli, e risultano anche più longeve.
All’interno del mercato “la presenza diffusa di cooperative sembra garantire, soprattutto in alcuni settori come quello delle assicurazioni e del credito, una maggior concorrenza”. In altri settori, quali ad esempio i servizi socio-sanitari ed educativi, sono nate di recente nuove forme di cooperazione che intervengono dove l’offerta, per lo più assicurata da istituzioni pubbliche e non profit, è risultata insufficiente.
In allegato il Comunicato Stampa
Fonte: www.euricse.eu/it